martedì 17 gennaio 2017

Democrazia Diretta



L’ITALIA CHE VORREI
Il sistema politico Italiano
Il Popolo è l’istanza politica suprema dello Stato. Questo principio caratterizza il sistema politico dell’Italia. Gli Italiani possono esprimere le loro opinioni a livello federale, cantonale e comunale: votando su questioni diverse ed eleggendo i loro rappresentanti.
In nessun altro Paese i cittadini possono esprimersi in merito a molti temi nell’ambito di votazioni come in Italia. Il Popolo è il Sovrano del Paese, ovvero l’istanza politica suprema. Esso è composto da tutte le donne e tutti gli uomini maggiorenni con diritto di cittadinanza.

Partiti politici

Il panorama partitico della Italia è molteplice: alcuni partiti sono rappresentati a livello statale, altri esistono solo a livello comunale o regionale. I partiti in Italia sono per lo più associazioni che si autofinanziano mediante i contributi dei membri e donazioni.

Diritti di codecisione

Oltre al diritto di voto e di elezione, i cittadini italiani dispongono a tutti i livelli di diritti supplementari di codecisione e possono influire in modo determinante sulla politica. Essi possono, ad esempio, depositare un’iniziativa, lanciare un referendum o presentare una petizione.

Tre livelli politici

La politica della Italia si svolge su tre livelli: Stato, Regioni e Comuni possono, ciascuno autonomamente, decidere su determinati compiti. Al riguardo vale il principio della cosiddetta sussidiarietà: il livello superiore è tenuto ad attuare solo ciò che il livello inferiore non può fare da sé.
Tre poteri statali
L’Italia è fondata sul principio della cosiddetta separazione dei poteri. Il potere dello Stato è suddiviso in tre settori indipendenti: il legislativo, l’esecutivo e il giudiziario. 

Votazioni 

In media gli Italiani sono chiamati alle urne da tre a quattro volte all'anno, in occasione delle quali hanno la possibilità di esprimersi a tutti i livelli – comunale, regionale e statale – su diverse questioni specifiche.
Fondazione di un partito
In Italia ogni cittadino può fondare un partito, anche gli Italiani all’estero e i cittadini senza diritto di voto. La forma maggiormente utilizzata è quella dell’associazione